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"Noi napoletani siamo vittime di pregiudizi: i napoletani fanno tardi, sono scansafatiche, non sono affidabili... Prendiamo un ragazzo napoletano che deve andare in ufficio a Milano alle nove e si sveglia alle sei: ""Nun se po' mai sape'..."". Scende, trova traffico e arriva tardi. Il capufficio lo redarguisce: ""Ecco qua, il solito meridionale!"". Dopo aver incassato il primo rimprovero, il ragazzo si mette a lavorare. Per una coincidenza, un collega che sta bevendo un caffè gli dice: ""Mi tieni un attimo la tazzina? Devo correre in bagno"". Proprio in quel momento chi ripassa? 'O capufficio. Che vedendolo con la tazzina in mano gli dice: ""Ragazzo, siamo partiti col piede sbagliato..."". E il ragazzo pensa: ""Altro che piede, qua si dovrebbe partire cu 'na capata!"". La verità sapete qual è? Se uno lavora troppo, i colleghi lo definiscono lecchino. Se lavora poco, è ""il solito del Sud che non vuole fare niente"". Ma allora: ch'avimma fa'?!"" La vita di un meridionale al Nord è un co