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Il nuovo romanzo dell'attore e regista Marco Bocci è un racconto appassionato e avvincente della provincia italiana, dei sogni infranti di due fratelli e di una generazione intera, dell'illusione di inseguire una felicità che appare lontana come un miraggio e, invece, è talmente vicina che non ci accorgiamo neanche di averla a portata di mano: basterebbe aprire gli occhi per afferrarla.rn La sua stanza nella casa di famiglia in quel paesino, Fantignole, sperduto nella provincia umbra, a Mirko è sempre sembrata troppo stretta. Troppo stretta per i suoi sogni, troppo distante dalle telecamere del cinema. Mirko si sente nato per qualcosa di diverso, per qualcosa di grande, lo sente nella pelle e nell'animo ogni giorno, dalla mattina alla sera. Lo sente e lo comunica a chiunque, col sorriso, l'allegria, la voglia di vivere. È nato col bisogno di apparire, di farsi vedere, è nato con quell'egocentrismo che appartiene a un attore, o quanto meno a un aspirante attore. Anzi, in cuor suo Mirko