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"Le composizioni si svolgono sul filo della memoria, in un tempo qualitativo che è scrigno emozionale e senso al nostro esserci, una memoria che nell'incedere delle liriche fotografa l'anima e avvolge il gomitolo dei ricordi. Roberto canta di sé; quel filo sarà integro, sfilacciato, liso, magari con qualche nodo, ma tutto è fortemente in contatto, non si perde nulla, gli attimi già vissuti bussano impazienti alla porta del presente, presentano il conto con sentimenti, paure, gioie e lacerazioni. E tutto questo fa di noi quel che siamo."" (dalla prefazione di Michela Cimmino)"