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Primi anni Cinquanta, in un piccolo paesino del Meridione d'Italia. Maria e Nicola sono due fratelli appena ventenni: troppo giovani per rimanere soli al mondo, e giovanissimi per attraversare l'oceano fino al Nuovo Mondo. Eppure è proprio quello che la vita dà loro in sorte. Rimasti improvvisamente orfani, vengono affidati a uno zio che ha fatto fortuna in America. Ed è già durante il lungo viaggio sul transatlantico che la loro diversa indole si manifesta: Maria è una sognatrice, legge in ogni spruzzo d'acqua dorato dal sole una promessa, ma è di fatto indifferente al continente misterioso che le si spalanca davanti. Nicola, invece, è teso, febbrile, inquieto, avido di vita e di esperienze, e impiega poco per venire a patti con le sue origini e lanciare la sua sfida a New York, come Lucien de Rubempré la lanciò a Parigi nelle "Illusioni perdute"" di Balzac. Siamo nel momento euforico del grande risveglio artistico e culturale, dopo la Guerra, ma già con le ombre del maccartismo che s