Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
Il tempo è il filo che lega la trama di queste tre storie di Alejo Carpentier, pioniere del realismo magico nella letteratura latinoamericana. E dentro c’è tutto un mondo sospeso tra il non esistere più e il non essere mai esistito: la sua tangibile realtà è fissata dalla magia.rn «Il tempo protagonista dell'imperdibile volume non è lineare e progressivo, al contrario è un tempo "fuori di sesto""» - Loris Tassi, RobinsonrnIl tempo è il filo che lega la trama di queste tre storie di Alejo Carpentier, pioniere del realismo magico nella letteratura latinoamericana.rnIl tempo circolare: nello strabiliante racconto di Juan di Anversa che giura per voto il pellegrinaggio a Compostela ma poi è tentato dal «sentore di avventura» e l’insegue tra Siviglia e le Indie, per ritrovarsi all’inizio di ciò che ha vissuto.rnIl tempo che inverte la sua direzione nel sogno (o realtà?) di Don Marcial, marchese di Capellanías, che da morente nel palazzo in rovina ricomincia a vivere a ritroso, fino al ventre che lo aveva partorito, assieme a tutti i suoi oggetti ritornanti anch’essi alla loro matrice di materia, alberi, pietre, terra. Il tempo sempre uguale: nella vanagloria dei tre giovani, attratti alla guerra per le ricchezze di Troia o delle Indie spagnole o dalle colonie francesi, con la stessa sete di vita e con le stesse fallaci e immobili illusioni.rnTre racconti classici che moltiplicano personaggi e luoghi che fanno il calco del genere di cui Carpentier è stato il riferimento, influenzan