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Nessuno ascolta il demone di un altro l'anonimo richiamo l'insensato boato o pigolio musica sghemba per irreali fuochi d'artificio sta tutto nel non detto il dito sulle labbra per non piangere. rn«Tutto il peso del mondo sta nel cranio che l'acrobata al cornicione ostende». rnNon è un caso che la figura dell'acrobata segni, fin dalle poesie iniziali, la nuova raccolta di Ottavio Fatica. La sua poesia, di cui si possono trovare in Italia pochi antesignani (in primis Ripellino), è una sfida sempre sul filo dell'invenzione linguistica, ma l'immagine del funambolo, o quella simile del «tuffatore in bilico sul ciglio del crepaccio» in altre poesie, è anche fortemente simbolica, fra la vocazione a sondare il cielo e il tonfo «nelle feci del presente» sempre in agguato. La raccolta si snoda all'interno di una contraddizione, quasi una gabbia ontologica: perché le «splendide parole» sono le cose piú preziose che abbiamo, ma «il bello è che la verità sta tutta nel non detto». E d'altra p