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"La ricreazione della mente"" è un saggio sulla retorica della citazione. Sull'intarsio e sulla mimèsi barocca. Ha scritto Sarduy: ""Ciò che appare nell'intarsio, con l'addizione di segmenti di grana differente..., è l'artificio verniciato del dipinto in prospettiva; fingendo di denotare un'altra figura, l'intarsio espone la sua specifica organizzazione convenzionale della rappresentazione. La stessa cosa vale per il linguaggio barocco: ritorno su se stesso, evidenziazione del suo specifico riflesso, messa in scena del suo macchinario"". Salvatore Grassia analizza la scrittura del ""Sorriso dell'ignoto marinaio"" di Consolo. Ne ricostruisce i palinsesti. Ne sfoglia gli strati, declinati dal ""Consiglio d'Egitto"" di Sciascia, dai grandi barocchi italiani, e dal ""barocco tropicale"" di Alejo Carpentier. ""La ricreazione della mente"" (titolo che rimanda al secentesco trattato di malacologia di Filippo Buonanni: ""Ricreatone dell'occhio e della mente nell'osservation delle chiocciole"") è anche un trattatello (alla Manganelli) sull'""impostura"" letteraria, ridefinita lungo il percorso che da Manzoni porta a Sciascia."