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Un’immersione totale nei maestosi paesaggi del Tibet, l’incontro con mondi incontaminati, un avvicinamento alla meditazione e un’iniziazione all’arte dell’attesa.rnrn«Un canto d’ammirazione per la natura e il regno animale» - Bernard Pivot, Le Journal du DimanchernNel 2018 Sylvain Tesson viene invitato dal fotografo naturalista Vincent Munier ad andare alla ricerca degli ultimi esemplari della pantera delle nevi. Questi animali magici e segreti, schivi ma altrettanto temuti, la cui caratteristica è la dissimulazione e l’occultamento, vivono in Tibet, sull’immenso altipiano del Qiangtang. In inverno le temperature sono glaciali, l’area è costantemente spazzata da forti venti e la neve non riesce mai ad attecchire.rnIn volo verso la Cina Tesson conosce Marie, la compagna del fotografo, cineasta naturalista, e Léo, aiutante di campo e filosofo. Sono diventati una «banda dei quattro», insieme affrontano la strada e raggiungono paesaggi sempre più maestosi e deserti. La popolazione diminuisce, al suo posto la fauna sembra apparire dal nulla, al riparo dagli effetti nocivi della civiltà; greggi di antilopi, pecore blu, mandrie di yak, branchi di lupi, predati e predatori attraversano distese lunari e sconfinate, sembrano fagotti di lana, o macchie di inchiostro. A 5.000 metri di altitudine si apre il regno della pantera. In questo santuario naturale, totalmente inospitale per l’uomo, il felino ha trovato il modo di sopravvivere e di difendere la sua tranquillità. Per avvistarla bis