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Un secondo romanzo che conferma il talento di un giovane scrittore. rn«Un libro che consiglio di leggere due volte. Per gustare la rara felicità di scrittura e la capacità d'invenzione, e poi per studiarlo come 'manuale di convivenza col mondo'» - Andrea Camilleri rn«Difficile imbattersi in una narrazione che da questa materia possa trarre motivo di sorriso. Perciò la prima cosa che felicemente balza agli occhi leggendo Lume Lume di Nino Vetri è il tono leggero e a volte svagato col quale l’autore riesce a rappresentare la complessa esistenza quotidiana di un quartiere dove convivono etnie, religioni, costumanze, credenze tra loro diversissime. Il protagonista è un giovane palermitano il quale vorrebbe conoscere le parole di un’antica canzone rumena, intitolata Lume Lume, che significa gente, mondo. Impresa che si rivela subito quasi impossibile perché lo svagato protagonista queste parole o le chiede a rumeni troppo giovani per ricordarsene e che comunque preferiscono Ramazzotti, o a non rumeni che a lui sembrano tali.rn«Comunque si tratta di un esile pretesto che si rivela nella sostanza saldissimo e il più adatto al sistema narrativo di Vetri, che è quello di sistemare una dopo l’altra tante piccole tessere, in ognuna delle quali è contenuta una microstoria compiuta, sino a formare un vasto, movimentatissimo, coloratissimo affresco dentro il quale si muove (i personaggi sono sempre in movimento) un’affascinante, mutante come in un caleidoscopio, grande quantità di figure.