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La guerra, il tradimento, la prova, sono questi i temi del romanzo, temi cari a Molesini e già presenti in Non tutti i bastardi sono di Vienna. Una lingua limpida, potente, accompagna la drammatica storia di guerra e resistenza, di giustizia e di morte.rn«Anche in quest'ultimo romanzo Andrea Molesini non smentisce la caratteristica più propria del suo narrare: una fedeltà a temi, motivi, luoghi e personaggi che si riaffacciano però sempre sotto forme differenti, dando vita a nuove interrogazioni» - Ermanno Paccagnini, La LetturarnSi svolge fra il 1943 e il 1945 il nuovo romanzo di Andrea Molesini, con digressioni nel passato prossimo e incursioni in avanti, sparse qua e là. Un romanzo di formazione ambientato in quell’arcipelago incantato che è la laguna di Venezia, dove fra i canneti, le acque buie dei canali, le paludi d’acqua salata e fango, si muovono vincitori e vinti.rnProtagonista e narratore è il tredicenne Guido, colto negli anni della presa di coscienza. Guido vive nella laguna con il padre, il «comandante», un ufficiale della Regia Marina che ha lavorato nel Servizio informazioni e sicurezza ma che poi è caduto in disgrazia perché legato a Dino Grandi. Dopo l’8 settembre il comandante si ritrova a capo di un gruppo che riunisce antifascisti, contrabbandieri, sbandati, partigiani, guidato da una vecchia zingara autorevole e autoritaria. Si chiama Sussurro perché «sa le cose prima che succedano», da bambina è sopravvissuta a una strage in Montenegro contro la comunit