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Ambientato negli anni tra il 1720 e il 1773, Coriolano della Floresta prosegue la saga dei Beati Paoli, la setta di Incappucciati che, a loro modo, tra realtà e leggenda, amministravano la giustizia nella Palermo settecentesca difendendo i poveri contro i ricchi, i deboli contro i prepotenti. Sullo sfondo di una Sicilia travolta dalle dominazioni si snoda una trama piena di colpi di scena e di improvvise giravolte, di storie collaterali, tradimenti, passioni e vendette, seguendo le regole del romanzo d’appendicernDue volumi indivisibilirn«La fucilata rimbombò nel silenzio della notte, echeggiò fra le rocce della montagna che sorgeva nera e massiccia nella purezza del cielo, dolcemente soffuso del chiarore lunare.rn«Era una notte di settembre. La luna, alta e piena, illuminava tutta quanta la chiostra delle montagne che recingono la Conca d’Oro palermitana, gettava un velo argenteo...».rnSe c’è qualcuno che sa creare il clima dell’avventura e immergerlo nei colorati contrasti della Palermo storica, fino ad assorbirne tutti i dolori e le feste, questi è Luigi Natoli.rnCoriolano della Floresta, pubblicato nel 1914, è il seguito dei Beati Paoli: dopo lo strepitoso romanzo storico che aveva inventato la setta dei Giustizieri sulla cui verità immediatamente «il popolino» aveva proiettato la propria speranza di giustizia, ecco il romanzo popolare che alimentava la meraviglia dei lettori (e dei narratori orali che ripetevano la saga per chi non sapeva leggere). Ma se il favoloso per