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Dai testi di Juan Luis Vives qui tradotti - "Introduzione alla Sapienza"", ""La scorta dell'anima"", ""Preghiera a Dio"" - emerge il tratto specifico della sua spiritualità, frutto di una riflessione filosofica e religiosa coltivata per tutta la vita e che impedisce di separare formalmente questi due ambiti. Vives, contemporaneo di Erasmo e Tommaso Moro, distilla temi e interrogativi riguardanti verità e ragione, sapienza e rivelazione, tipici della feconda parabola culturale cinquecentesca che va sotto il nome di ""umanesimo"" europeo: il suo umanesimo cristiano ruota attorno al motivo della libertà interiore e di una relazione tra l'uomo e Dio che aspira al rinnovamento personale."