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Robert Marteau si pone dinanzi alla pittura con lo sguardo del poeta più che del critico d'arte, mostrando come essa sia "epifania"": manifestazione dell'eterno, soglia dell'essere in cui ""si mantiene senza inizio né fine la Creazione"". Di tale epifania è simbolo la luce, cifra pittorica che fa da sfondo alle opere degli artisti cui dà voce: Hals, Rembrandt, Vermeer, Chardin, Goya, Ingres, Corot, Monet. Pagine che conducono nel vivo di quell'esperienza spirituale quale è l'arte intesa come ricerca di senso, e ci invitano a custodirne il mistero più che a darne spiegazione. Ecco la ""classicità"" dell'arte, di cui parla in Appendice Francois Fédier: rispondere a una chiamata, una vocazione, un'ispirazione."