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Scritti fra il 1944 e il 1985, questi racconti narrano della resistenza tedesca a Hitler, di esilio in Francia, di collaborazionisti e maquisard negli anni di Vichy, dell’inquietante compresenza di letteratura e morte. Nel racconto “Il sottotenente Yorck von Wartenburg”, il primo della raccolta, Hermlin ci descrive gli ultimi istanti di un condannato a morte, uno degli ufficiali che parteciparono all’attentato a Hitler il 20 luglio del 1944, il quale vive in un’atmosfera sospesa fra realtà, sogno e allucinazione l’impossibile fuga, il ricongiungimento con i propri affetti e il riscatto della Germania. Protagonista del racconto che dà il titolo al volume – “L’età della solitudine” – è l’esule tedesco Neubert, che nella cella della Milizia di Petain rivive – in uno scorrere dei piani narrativi fra presente e passato – la propria relazione con Magda nella Francia occupata, la sua morte e la vendetta. Non manca nel libro una sorta di humeur noir, come nel racconto dal paradossale titolo “A