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Il romanzo "L'àncora"" (L'entrave) è un nuovo capitolo della storia di Renée Néré, l'indimenticabile protagonista del precedente e ben più famoso ""La vagabonda"". L'anno della pubblicazione, 1914, coincide con il nuovo matrimonio di Colette, allora quarantunenne, con Henry de Jouvenel, bello e brillante giornalista, di famiglia di antica nobiltà. Si tratta di una coincidenza importante. In primo luogo perché come sempre, in Colette, il romanzo è fortemente autobiografico; e in più, in questo caso, le vicende narrate sembrano proprio ripercorrere la storia amorosa di Colette e Henry (nel romanzo Renée e Jean), tanto da far pensare ad una trasposizione immediata degli avvenimenti vissuti. Le coincidenze, insomma, sono numerose, a cominciare dai luoghi, e dalla presenza nella relazione fra i due della terza donna, la frivola May nel romanzo, la volitiva Isabelle de Comminges nella realtà. E se la critica ci ha giustamente insegnato a diffidare del troppo esplicito autobiografismo degli scrittori, perché in realtà il filtro della scrittura opera sempre in maniera decisiva - e a maggior ragione in una grande scrittrice come Colette -, è pure vero che la consacrazione un poco amara dell'amore fisico, della perfetta armonia sessuale come unica vera 'intesa' tra i due 'vagabondi', rimanda certamente all'accettazione del nuovo matrimonio con Henry: «Perché denigrare con parole inutili la nostra coppia male unita, ma ben assortita? Perché non imitare fino in fondo la seducente imprude