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«Attraverso una lirica profondamente esistenzialista, il poeta medita sui concetti metafisici come l’unità, l’individuo e l’universo. Così come le onde non cessano mai il loro moto, questi componimenti scandiscono l’eterno fluire del mare, che parte da un punto indistinto dell’orizzonte per poi tornare a riva.» – Matteo Amodeo per MaremossoPer il gran mare segna una nuova tappa nella traiettoria poetica del poeta spagnolo Andrés Sánchez Robayna e getta nuova luce anche sulle raccolte precedenti, due delle quali già apparse in questa collana, "Il libro, oltre la duna"" (2008) e ""Dell'ombra e l'apparenza"" (2012). Nel breve ma intensissimo svolgersi delle 35 ""stanze"" che lo compongono, il poema affronta una grande sfida: quella di non perdere la lucidità dinanzi a un evento sconvolgente e irreparabile come la prematura perdita della persona amata. Sulla linea di una poesia intesa come «strumento di conoscenza» (Valente), il raggiungimento di un nuovo equilibrio è qui raccontato con il forte appoggio alla metafora della creazione poetica stessa, che diviene una sorta di basso continuo meditativo dell'intero libro: la nuova identità del poeta, sprofondata nell'oscurità del dolore, se vuole tornare in superficie deve fare i conti con l'ignoto; così è anche per la parola poetica, che per giungere al foglio deve compiere quel misterioso viaggio dall'invisibile al visibile, dall'intuizione al sapere, dall'indicibile eterno alla - pur fuggevole - presenza nel mondo. Come scrive Ant