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Il volume documenta il rapporto tra la scultura e il mosaico, la sua nascita ed evoluzione e le differenti declinazioni del concetto di 'tessera' da parte degli scultori a partire dagli anni trenta del Novecento, periodo durante il quale si avviano le ricerche plastiche mosaicate di Lucio Fontana e Mirko Basaldella. A innestare il singolare processo creativo alla base delle loro creazioni furono le sculture decorate a mosaico dei primitivi mesoamericani, che entrambi videro in momenti e luoghi diversi, anche grazie al crescente interesse per l'arte dell'antica America Latina esistente in Italia già negli anni venti. Se Fontana e Mirko possono essere definiti i 'precursori' dell'unione felice tra scultura e mosaico, tra anni sessanta e settanta, Nane Zavagno e Riccardo Licata sono invece da considerare come i due indirizzi da cui si dipana la ricerca dei decenni seguenti, soprattutto per quanto riguarda l'utilizzo di materiali 'non tradizionali', il primo, e l'impiego delle tessere musive nel contemporaneo, il secondo. Sulla trama di questo doppio e diverso utilizzo si snodano le differenti temperature espressive della scultura tra XX e XXI secolo - iconica o aniconica, poetica o narrativa, simbolica o concettuale - sempre nella specifica coniugazione con l'arte del mosaico che si intensifica e si individua come genere specifico allo scadere degli anni settanta a opera di Antonio Trotta, Athos Ongaro e della Transavanguardia di Chia e Paladino. Dalla seconda metà degli anni ot