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A cinquant'anni dall'eccidio, Angelo Ventrone prova a collocare quel disegno eversivo in una cornice storica più ampia, che non comprende solo l'Italia. rnrn"Il terrorismo, prima di essere un'arma finalizzata a danneggiare il nemico, mira a manipolare i comportamenti delle masse, a colpirle sul piano psicologico. E la paura, la paura di morire, di avere davanti a sé un futuro incerto, è uno dei motori su cui è più facile agire""rnrnLa strage di piazza Fontana apre il periodo più buio e sanguinoso della storia italiana recente, quello segnato dalla strategia della tensione. A cinquant'anni dall'eccidio, Angelo Ventrone prova a collocare quel disegno eversivo in una cornice storica più ampia, che non comprende solo l'Italia. I primi progetti volti a rovesciare l'assetto politico esistente con la pretesa di «salvare il Paese» dalla sovversione emergono infatti già all'inizio del Novecento. Ogni volta che all'orizzonte si profilano trasformazioni sociali importanti, del resto, si propagan