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Il protagonismo dell'infanzia nelle guerre del Novecento, in quanto soggetto mobilitato e mobilitante, costituisce una delle piú significative novità del secolo. Benché rimangano le vittime principali, i bambini diventano al contempo veri e propri attori dei conflitti armati. rnrnÈ un processo progressivo e differenziato a livello mondiale sul piano dei tempi, della geografia, delle dimensioni e delle caratteristiche stesse delle guerre, da quelle di massa della prima metà del Novecento a quelle locali, fino ai conflitti asimmetrici postnovecenteschi. Bruno Maida intende raccontare quelle vicende, ponendo una particolare attenzione ad alcuni temi specifici: la legislazione internazionale per la protezione dei bambini nelle guerre, che si è però accompagnata a un loro crescente coinvolgimento; il trauma e la resilienza, attraverso i quali i bambini si rivelano non semplici soggetti passivi bensí persone capaci di profonda rielaborazione e adattamento; i linguaggi per raccontare quelle e