Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
Il 23 febbraio 2020 chiudevano le scuole di ogni ordine e grado in diverse regioni italiane. Poche settimane dopo iniziava per tutti i bambini e i ragazzi italiani un lungo periodo di DAD (Didattica a Distanza, su cui tantissimi hanno espresso le loro perplessità o considerazioni) e LEAD (Legami Educativi a Distanza, la definizione data per tutte le modalità adottate in quel periodo per la fascia di età compresa tra gli 0 e i 6 anni) acronimi che li avrebbero accompagnati fino alla fine dell'anno scolastico. Insegnanti, genitori, giovani e i più piccoli catapultati di colpo in un mondo sconosciuto di fare scuola e di stare al mondo. Per molti quell'esperienza è ripresa nell'autunno del 2020 dopo pochi o pochissimi giorni di scuola in presenza, l'acronimo è cambiato in DDI (Didattica Digitale Integrata) ma le domande aperte sulla relazione educativa e sull'apprendimento sono rimaste senza una definitiva risposta. Questa epoca che declina la pandemia in tante forme di vita da reinventare, ha svelato e reso visibile alla comunità tutta ciò che prima potevano essere visioni e pratiche di insegnamento e apprendimento in qualche modo sottotraccia. A tutti è risultato più chiaro cosa ciascuno intendesse per "fare ed essere scuola"". Queste pagine raccolgono riflessioni ed esperienze di insegnanti, di una coraggiosa dirigente scolastica e di educatori che in quei mesi ed ancora oggi cercano di dare una risposta intenzionale, alta e profonda a quella domanda. Sono le voci di chi si è