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Seguo la linea indecisa degli alberi, dove aerei i piccioni batton l'ali: tu, carezzata dove nascono i capelli... Ma sotto le dita s'apre la distanza, si spezza come paglia il dolce sole.La fiducia suscitata nel lettore, Philippe Jaccottet la deve forse alla regola che impone a se stesso e che lo obbliga a rendersi garante di ogni parola scritta: si tiene lontano dall’eccesso, la solennità, la magniloquenza; diffida delle immagini troppo smaglianti; aborrisce la gratuità. Il peccato piú grande, per lui, sarebbe quello di non poter convalidare la propria poesia a ogni piè sospinto attraverso i gesti della vita, le sfumature autentiche del mondo percepito, le certezze (quel poco di certezza) del pensiero. […] Philippe Jaccottet dice sempre solo quel che crede di «poter» dire. E proprio qui risiede il fondamento etico della sua poesia: Jaccottet non ritiene che la verità sia una parola vana, né che il tentativo d’alleare il vero alla parola poetica in un patto indissolubile sia illusorio.