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Questo saggio ironico e provocatorio, eppure drammaticamente serio, esorta a riflettere sulle strutture più contraddittorie dell’ambiente che ci circonda. Allo stesso tempo indica gli spazi del possibile che si dischiudono quando iniziamo a riappropriarci dei significati delle nostre città«Un libro che apre gli occhi» - Kirkus Reviewsrn«L'incantevole studio di Mask è ricco di informazioni illuminanti sul modo in cui gli indirizzi stradali influenzano la gente comune in giro per il mondo» - The Guardianrn«Una ricerca spassosa che risale alle origini e alle implicazioni dei nomi delle strade in cui viviamo (...) Mask è una maestra nell'infilarsi in digressioni avvincenti, e perfino poco inerenti, solo per il gusto di divertici... le sue inchieste sono popolate da una serie di commoventi ficcanaso, la cui curiosità, indignazione e idealismo li porta ad affrontare problemi che inerti burocrazie ignorano» - The New York Times Book ReviewI nomi delle strade sono la nostra eredità culturale, ciò che decidiamo di tenere o buttare via del passato. Orientano i cittadini a livello topografico ma soprattutto identitario, agendo in modo diffuso e inconscio. Potenti dispositivi pubblici, gli odonimi riattualizzano il passato riconosciuto come fondante di una collettività. Al contempo rappresentano un efficace termometro sociale, in grado di riflettere gli umori e le proteste dei cittadini. Fino a che punto la denominazione di una strada rivela le narrazioni storiche che guidano il presente