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Tre notti degli anni Ottanta, tre inquietanti misteri, forse tre abissi di tenebra per il commissario Melis.rnrn«Attualmente il miglior autore di gialli di qualità» - Corrado Augias, il Venerdì di Repubblicarnrn«Tuzzi si dimostra un maestro» - Ranieri Polese, Corriere della Serarnrn«Il commissario Melis può contare su una schiera di lettori affezionati. Forse perché somiglia in qualcosa a Maigret» - Leopoldo Fabiani, la RepubblicarnrnLa notte, quando il buio e il silenzio sembrano favorire il delitto, segna tre diversi casi, che impegnano il commissario Norberto Melis nel corso degli anni Ottanta.rnÈ l’11 luglio 1982 quando, mentre l’Italia festeggia la vittoria ai Mondiali di calcio, il capo ultrà di una delle due squadre milanesi viene ucciso con due colpi di pistola per strada. Regolamento di conti, ma fra chi? Tifosi, ormai sempre meno sportivi e sempre più delinquenti? Estremisti di destra, così vicini a quel mondo? O c’entra la malavita organizzata? Le indagini segnano il passo. Forse allora bisogna scavare nella vita privata del morto.rnUna sera dell’estate del 1984, a Milano, due bambine scompaiono da casa. Vengono ritrovate in piena notte, volevano giocare, si erano perse. Due giorni dopo i genitori si presentano in questura: Patrizia e Valeria hanno lo stesso incubo ricorrente. Dietro una finestra illuminata, quella notte hanno visto un uomo tagliare la testa a un altro uomo. Fantasie? Nelle strade sempre più deserte di una Milano afosa, Melis decide di vederci chia