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Claire Messud riesce a trovare un perfetto equilibrio tra le fantasie dell'infanzia e i timori o terrori dell'adolescenza, tra la crescita di due amiche e una trama che si fa via via più cupa e misteriosa.rnrn«Messud è una maestra dell'introspezione psicologica. Un mystery ad alta tensione, in perfetto equilibrio tra detto e suggerito» – Chicago Tribunernrn«Claire Messud è la scrittrice contemporanea che meglio esplora l'impalpabile transizione dall'infanzia all'adolescenza» – The Wall Street Journalrnrn«Messud è una narratrice eccezionale. Con la sua prosa amplifica e illumina il sentimento che lega le due protagoniste del romanzo» – Los Angeles TimesrnrnLa storia è semplice, almeno in apparenza. Due bambine si frequentano e sono «migliori amiche» fin dall'asilo. A raccontare è una delle due, Julia, in prima persona. Julia appartiene a una buona famiglia della classe media, Cassie a un piccolo nucleo in difficoltà. E questo segnerà la loro amicizia nel passaggio dall'infanzia alla prima adolescenza. Dice Messud, «Crescere significa imparare ad avere paura». Per Julia, crescendo, la paura viene dal mondo esterno, dalle storie di cronaca nera, ragazzine rapite, violentate, nascoste nel seminterrato, uccise; e anche dai comportamenti ostili dei compagni di scuola, o degli insegnanti, o di conoscenti occasionali. Per Cassie invece la paura è dentro casa. Bev, sua madre, infermiera single che cura soprattutto malati cronici e terminali, accetta la corte di un medico, Anders, di a