Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
«Michel Serres è la mente filosofica più fine che esista oggi in Francia» - Umberto Ecornrn«Michel Serres è ciò che un filosofo dovrebbe essere: un uomo che offre alcuni suggerimenti che aiutino a comprendere il mondo in cui si vive» - Corrado Augias, la Repubblicarnrn«Come un Montaigne dell'era digitale, come un Rabelais della globalizzazione, Michel Serres continua a regalarci una percezione totalmente altra della nostra condizione umana» - Nicola Truong, Le Mondernrn«Un principe della metafora al culmine del suo cammino solitario... Emozionante» - Manuel Cohen, L'ExpressrnrnPochissimi azzardano oggi una filosofia della storia. Il garbuglio e l'incertezza dei tempi scoraggiano l'impresa. Per esserne all'altezza occorre una capacità di visione che si spinga molto indietro nel passato, guardi al presente con appassionato realismo e abbia così a cuore il futuro da reclutare senza esitazione l'utopia. Tra i rari intrepidi, il più crepitante è Michel Serres. Ce lo dovevamo aspettare da chi ha attraversato il pensiero di mezzo secolo con la sublime impertinenza dello scompigliatore, sempre intento a spargere il contenuto dei panieri che i concetti astratti etichettano e tengono sigillati. Qui a saltare sono addirittura i sigilli - cronologici, disciplinari, interpretativi - dell'intera vicenda del mondo, il cui Grande Racconto, nella suggestiva narrazione di Serres, dilata la scrittura da invenzione esclusivamente umana a codifica universale comune a rocce, piante e animali, retr