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Questo secondo e ultimo volume affronta (ed è un "taglio"" assolutamente nuovo) la percezione dell'Olocausto: narra in qualche modo la Storia dopo la Storia. Come scrivono i curatori nell'introduzione ""la percezione e la stessa conoscenza dell'insieme di eventi che va sotto il nome di Shoah sono ""come tutti gli eventi storici, ma qui con una portata e con conseguenze eccezionali"" il frutto di un insieme articolato e molteplice di rappresentazioni che hanno conosciuto una complessa evoluzione, legata alle trasformazioni della memoria, dei quadri culturali e politici di riferimento, delle espressioni artistiche, dei mezzi di comunicazione. Per lungo tempo, negli anni Quaranta e Cinquanta, l'Olocausto scomparve dalla scena e dal dibattito pubblico internazionali e per molti versi anche dall'attenzione degli storici, e fu percepito come un episodio della Seconda guerra mondiale, o comunque come una aberrazione della storia: il tragico ma circoscritto risultato di un'eclissi della ragion