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Una storia esemplare, una storia con tante aperture e nessun finale possibile: solo la nettezza di quella domanda senza punto interrogativo, “Cos’hai da guardare”.rn«Un libro di ricordi, pensieri in libertà, in cui intreccia la sua Livorno e la (quasi) altrettanto sua Bologna. O per meglio dire, l'Appennino» - Paola Gabrielli, Corriere di Bolognarn«Demoni cercano angeli, non si sa se per divertirli o per farne trofeo, o chissà se nella noia della cattiveria c'è un trasgredire a essere buoni»rnLui, Roberto Rondelli, è uno degli ultimi “maledetti” della canzone e della poesia italiana, un artista che porta con sé la beffarda, dolente, orgogliosa eredità umana e politica della sua Livorno, fondata, come racconta lui stesso, “da ladri, prostitute, prigionieri politici”.rnRondelli ha scritto e continua a scrivere canzoni che sanno di amori difficili, di rabbia e malinconia, e soprattutto continua a fare del palco, da vero performer, la sua vera patria, mescolando il graffio della comicità e