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«Nella città di Antiochia c'era una volta un re di nome Antioco, da cui la città stessa ebbe nome Antiochia.» Così si apre la Storia di Apollonio re di Tiro, per concludersi con un tranquillo «Dopo che fu trascorso il tempo che si è detto, morirono serenamente a conclusione di una felice vecchiaia». Sembrerebbe dunque, dal tono e dall'andamento, una favola con tanto di happy ending. Ma la trama si aggroviglia sin dal principio, dal momento in cui quello stesso Antioco, per tenersi accanto la bellissima figlia - con la quale continua, dopo averla violentata, a commettere incesto -, pone indovinelli irrisolvibili e fatali ai potenziali mariti di lei. E si complica ancora di più quando sulla scena compare Apollonio, che all'indovinello risponde senza esitazione denunciando la verità. La narrazione si fa dunque avvincente e drammatica, piena di avventure e di meraviglia: tempeste, naufragi, pirati e bordelli; morti apparenti e riconoscimenti. Tutti questi ingredienti fanno della "Historia