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Bellissime, anticonformiste, spregiudicate, le donne di spade di questo nuovo avvincente romanzo di Cinzia Tani – secondo volume di una trilogia dedicata agli Asburgo – conquistano la scena muovendosi tra le maglie di un secolo, il Cinquecento, che sembra consacrato unicamente alla glorificazione di cavalieri, principi e sovrani. rn«Io so che Filippo ha un debole per voi... Ho visto come vi guarda. D'altronde è giusto, siete talmente bella!» Ana ride e si tocca la benda di velluto nero che le copre l'occhio. «Anche con questa?»rn«Sapete bene che quella benda vi dà un tocco di mistero, avete qualcosa in più delle altre donne»rnrnMaddalena, Flora, Agnes, Dorotea: in modo diverso, ciascuna si renderà protagonista della sua vita rivendicando fino alle estreme conseguenze il diritto alla propria libertà, in una vertiginosa oscillazione fra temerarietà e calcolo, orgoglio e ipocrisia, bisogno di amare e sentirsi amate e cieco desiderio di riscatto. Un discorso a parte merita Ana de Mendoza,