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Sorretti da uno stile magistrale, in grado di rendere appieno le sfumature della lingua vissuta e parlata nei vicoli di Rocinha, i racconti del Sole in testa ci narrano storie già conosciute di corruzione e di innocenza, di violenza e di miseria, di colpa e razzismo, di droga e di morte. rn«La voce che rompe il silenzio dei favelados» – Il Venerdìrn«Seu Matias è nato cieco. Non ha mai visto il mare o le armi o le donne in bikini. Malgrado ciò, vive la sua vita, va dappertutto come se abitasse in un mondo fatto apposta per quelli come lui. Gente che non vede, però ascolta, annusa, tocca, sente e parla. E, nel suo caso, parla molto bene. Il lavoro di Seu Matias è toccare il cuore delle persone sugli autobus.»rnRocinha è la favela più grande non solo di Rio de Janeiro, ma del mondo. È una baraccopoli gigantesca dentro la quale quotidianamente vivono, amano, lavorano, si picchiano, giocano, sognano e muoiono oltre 70 mila persone. Rocinha è il luogo dove sono ambientati quasi tutti i racco