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Il congedo sorridente, in punta di piedi, di un grande filosofo che ha sempre irriso ogni genere di conformismo.rnrn«Cos'è invece la cultura? è ciò che permette all'uomo di cultura di non schiacciare nessuno sotto il peso della sua cultura. E dunque sì, confesso di aver creato scompiglio tutta la vita, per dileggio delle gerarchie pesanti e sciocche, e per onorare il pensiero vivo e libero.»rnChe cosa ci fa una giraffa a Parigi davanti all’Eliseo? E perché il primo ministro Pompidou urla al telefono contro il direttore dell’École normale? Ce lo racconta Michel Serres in questo suo ultimo libro, insieme a tanti altri scherzi che, da bravo rompiscatole, si è divertito a fare per tutta la vita: le battaglie con i cuscini contro i sorveglianti del collegio, da studente; le feste fino a tarda notte sui transatlantici, da ufficiale di marina; lo scompiglio caotico durante i corsi di filosofia, da professore. A ottantotto anni Michel Serres ci ha lasciati, ma prima di andarsene ci ha regalato questo libro-testamento, nel quale si addentra «in punta di piedi nel territorio esotico della morale», scegliendo di celebrare non la filosofia, né il sapere scientifico e tecnico – che pure lo hanno reso una delle menti più stimate e apprezzate dell’ultimo secolo in Francia – ma la burla. Lo scherzo e l’impertinenza, infatti, sono stati per Serres la prima vera esperienza sociale e politica, il primo atto di disobbedienza. Da questi, racconta, ha imparato a prendersi gioco delle gerarchie e a