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Mescolando storia delle sottoculture, psicogeografia e romanzo di formazione, e annaffiando il tutto di scienza alchemica e fantahorror lovecraftiano, Remoria è una lunga lettera d'amore che dalla Centocelle del coatto sintetico Ranxerox viene indirizzata a tutte le periferie del pianeta, nel tentativo di far riemergere la città che potrebbe essere e che (ancora) non è.rnrn«Mattioli è uno dei migliori critici musicali della sua generazione» – Il Venerdìrn«Valerio Mattioli immagina una città-fantasma, Remoria, che sarebbe nata se Remo avesse vinto: è il rimosso dimenticato, la minaccia incombente di "catastrofe""» – Robinsonrn«Un saggio originalissimo che mantiene un passo sovversivo edificando una lingua tra l’accademico e l’underground» – La LetturarnRemoria è la città che sarebbe sorta se al posto di Romolo, nella leggenda di fondazione fratricida, a vincere fosse stato Remo. È il negativo occulto di Roma, il rimosso che aleggia perenne e che preme per tornare in superficie. Remoria non dovrebbe esistere eppure è in continua espansione: erode i confini, ribalta le gerarchie e dissolve la logica della fu Città Eterna. Perché la logica non può rendere conto di quell'immensa parte di Roma che sta fuori dal centro: la razionalità non può spiegare il Grande Racconto Anulare, la «borgatasfera» che si addensa delirante per chilometri su entrambi i lati dell'anello autostradale, le tribù di giovani mutanti che nascono in mezzo a quel niente e cambiano tutto. Raccontare Roma oggi pa