Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
Nel 1905 Albert Einstein sottopose agli «Annalen der Physik» tre articoli. Il primo, che prendeva in esame l'effetto fotoelettrico servendosi della teoria dei quanti di Max Planck, chiarì la natura della luce e gli valse il premio Nobel, che gli venne però conferito nel 1921. Il secondo affrontava il comportamento di piccole particelle in sospensione e fornì la prova dell'esistenza degli atomi. Il terzo, Sull'elettrodinamica dei corpi in moto, in cui delineava la teoria della relatività ristretta, si rivelò essere uno dei più straordinari scritti scientifici mai apparsi. Molto semplicemente, cambiò il mondo. Albert Einstein era nato nel 1879 a Ulm, ma era cresciuto a Monaco di Baviera. Adolescente, si era trasferito con la famiglia a Milano, che aveva lasciato per proseguire gli studi in Svizzera, iscrivendosi nel 1896 all'Istituto politecnico di Zurigo, dove si laureò nel 1900. Aveva subito iniziato a collaborare agli «Annalen» scrivendo articoli di meccanica statistica, e nel 1902 aveva cominciato a lavorare presso l'Ufficio nazionale brevetti di Berna. Dopo aver risolto con la sua teoria della relatività ristretta alcuni tra i maggiori misteri dell'universo, nel novembre del 1915 Einstein presentò all'Accademia Prussiana delle Scienze la teoria della relatività generale, unanimemente giudicata la più alta realizzazione intellettuale di ogni tempo. Poco dopo aver terminato il suo lavoro sulla relatività generale – e dopo le spettacolari conferme astronomiche che avevano san