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L'autrice ha voluto intitolare la silloge "Umili papaveri"" perché contiene i suoi pensieri sull'uomo e sulla sua vita sociale e interiore, sul mondo, sui sentimenti, sulla natura e sulla fede (temi ricorrenti nei suoi versi), umilmente, com'è umile il papavero pur nella sua bellezza, rimanendo aperta, con grande rispetto, alla riflessione del lettore invitato a guardare la vita attraverso il filtro del cuore e dell'anima. Solo così facendo, infatti, si può scoprire che anche un umile papavero può essere maestro di vita ed insegnarci, per esempio, l'importanza del tempo e di viverlo con leggerezza, nonché la necessità del cambiamento perché ""Non puoi cambiare i fatti della vita ma giocare al meglio la partita!"" (Tempo prezioso)."