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Sotto il titolo "Un somnio de nejente"", si raccolgono sedici liriche scritte in una lingua babelica, ""disturbante"", ma inaspettatamente intellegibile. Sedici liriche che ruotano intorno a... a cosa, non è facile dire precisamente, perché ""un sogno da niente"" si manifesta con visioni diverse per ciascuno di noi: è un ""tresoro/ka no se po vidiri ni tocari"", un ""carbonio durmìto sutta braci"", uno ""magno dolori"" o una ""joja"", cui non rinunceremmo se non a pena di perdere la parte più intima di noi stessi; un fortissimo amore che speriamo, alla fine, di potere ""socari/fino ne lo medollo""."