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Questo è un libro sui sogni diurni di ognuno di noi. Sono importanti, sono necessari. Sono urgenti. La lunga e profonda crisi ci ha lasciato una pesante eredità. Si è rotto il tacito patto che aveva guidato lo sviluppo per oltre mezzo secolo. L'ascensore sociale si è inceppato: scende, ma non sale. Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis, ricostruisce in modo originale questo scenario facendo parlare i dati. E racconta la frammentazione dell'immaginario collettivo e i nuovi miti d'oggi, volatili e fragili. Perché abbiamo vissuto anche il naufragio delle grandi narrazioni post-ideologiche egemoni negli ultimi trent'anni, entro le quali avevamo costruito la nostra identità e radicato il nostro benessere: l'Idea di una nuova patria in una Europa unita senza più frontiere, i benefici per tutti portati dalla globalizzazione, il potere taumaturgico della rivoluzione digitale come leva universale per diffondere conoscenza e democrazia ai quattro angoli del pianeta. La società del rancore che si è risvegliata l'indomani, con questi sogni andati in pezzi, spaesata, inquieta e impaurita, imprigionata nel limbo della crescita da «zero virgola», si è immersa in una nuova antropologia dell'insicurezza. Ora ci sporgiamo sulla frattura della storia. Come affrontare il futuro? Come rimettere in moto i desideri e la speranza di quei diavoli sognanti che noi tutti siamo diventati? La filosofia può accompagnarci per mano nel travaglio del salto d'epoca. Per non accontentarci del cat