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Un pamphlet spiazzante sui bianchi, progressisti, di sinistra, in prima fila nelle manifestazioni: razzisti senza sapere di esserlo.«La congiura del razzismo è più che evidente alle persone di colore. Molte di loro avrebbero potuto scrivere questo libro a occhi chiusi» – The New Yorker«"Fragilità bianca"" è diventato un caso editoriale durante le proteste per la morte di George Floyd, rimanendo per settimane ai vertici delle classifiche del ""New York Times""» – The Atlantic«Fragilità bianca non è una provocazione. Al contrario. È il cuore del paradigma su cui si fonda il saggio là dove spiega perché il razzismo non è quello dei suprematisti, fenomeno violento marginale, quanto piuttosto quello di un sistema americano ma anche europeo, costruito per favorire i soli bianchi» - RobinsonÈ ora di affrontare il nostro razzismo. A furia di ripetere ""per me il colore della pelle non ha importanza"", ""le razze non esistono"", ""i razzisti sono gente meschina e ignorante"", i bianchi progressisti sono diventati i principali responsabili della discriminazione. Non riconoscersi come razza sopraffattrice ci porta a negare il problema e a perpetrare la disuguaglianza a nostro vantaggio. È questa la ""fragilità bianca"" di cui parla Robin DiAngelo, sociologa e educatrice che da anni tiene workshop sul tema del razzismo e della giustizia sociale per aiutare gli americani a prendere coscienza di come la rimozione aggravi il pregiudizio e la supremazia dei bianchi. Capitolo dopo capitolo, a