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La maleducazionernnon è più quella di un tempoLa maleducazione oggi non è più considerabilerncome assenza o insufficienza di “buona educazione”.rnA differenza di quella del passato, non èrnespressione di subculture definibili devianti, artistiche,rnantagoniste, ma manifestazione, pur se inrnforme ed espressioni variegate, di culture anchernmaggioritarie e socialmente legittimate. Non è lornscarto, la zona d’ombra della “beneducazione”,rnha vita e autonomia proprie, costituisce anchernuno dei segni della profonda crisi, o del definitivornesaurimento, dei comportamenti e dei vincolirnrelazionali auspicati dalle “narrazioni” riconducibilirnal cristianesimo, al marxismo, al liberalismorndemocratico.rnIl libro colloca la maleducazione (le maleducazioni)rnsul piano che più dovrebbe esserle proprio, quellornpedagogico-educativo, per indagarne le forme ernle manifestazioni, le cause, i vantaggi e gli svantaggirnche procura, i processi che l’hanno generata,rnle esperienze che inducono le persone a esserernmaleducate.