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Vincitore del Premio Goncourt per il Primo Romanzo nel 2017.rnrn«Con un linguaggio parlato molto efficace, Guven passa dall'affresco sociale al noir su uno sfondo di jihad. Sorprendente, illuminante, ma anche buffo» – Le Nouvel Obsrnrn«Mahir Guven ha costruito una storia che intrattiene e fa riflettere senza moralismi e pregiudizi. E sedimenta nella memoria due personaggi struggenti» – Robinsonrnrn«Romanzo d'emozione, dalla scrittura nervosa e diretta, "Fratello grande"" è stato una rivelazione in Francia» – TuttolibrirnrnSono tornato a casa sconvolto, assalito da uno tsunami di ricordi, sommerso dalle mie angosce, la camicia fradicia di sudore. Sono riemerso una mezz'ora dopo. Quello alla stazione dei pullman era proprio mio fratello, non sono matto. L'ultima foto che ho di lui risale a quando sono tornato dall'esercito. L'ho guardata e riguardata tutta la notte, e in diverse condizioni mentali, strafatto di erba, poi invece lucido, e la conclusione, senza alcun dubbio, era che non avevo sognato. Dov'era? Che cosa voleva? Perché non aveva chiamato? Un pezzo di merda. Un bastardo. E lo è sempre stato. Veniva lui e solo lui, prima di chiunque altro, prima della famiglia, del padre, della vecchia, di me. Il signor infermiere. Il signor volontario islamista. Salvare il mondo, come no. Solo per tirarsela. Per fare il capetto. E dare lezioni di morale a tutti.rnrnFratello grande è un autista Uber. Chiuso undici ore al giorno nella sua auto con la radio sempre accesa, rimugina sull