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Scritto negli anni del secondo mandato di George W. Bush, Non lasciarmi sola è la «lirica americana» che ha preceduto il pluripremiato Citizen. «Non lasciarmi sola era una risposta all'11 settembre e all'era Bush. C'era una cultura della paura fomentata dal governo, che criminalizzava i corpi arabi, mediorientali o neri. Volevo che il libro riflettesse su ciò che significava vivere in un Paese diviso dalla mentalità noi-contro-loro, dove i cittadini cercano gente da criminalizzare sulla base dell'aspetto anziché delle azioni». - Claudia Rankine per La Letturarn«Non lasciarmi sola è un esperimento letterario che suona sempre come una confessione, una raccolta di fatti semplici e dolorosi della vita per ragionare sul rapporto tra l’io che soffre e il tu a cui chiedere un aiuto tutto da negoziare, e il rapporto tra l’io che empatizza e il tu da soccorrere» - Francesco Pacifico, RobisonrnrnRaccontare l’America di oggi significa confrontarsi con i temi fondamentali del mondo contemporaneo, le tensioni razziali post-Undici settembre, la percezione della guerra al terrorismo, la costante presenza della televisione nelle nostrernvite; ma Rankine indaga la condizione dell’essere umano in quanto tale, e dunque la sua analisi del reale assume la forma di una riflessione sulle nostre paure, sulla morte, sull’ansia e l’uso incontrollato di psicofarmaci, uno studio della solitudine che prima di tutto è una lucida, straordinaria prova di empatia.