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Il saggio qui proposto è uno studio che, prendendo le mosse da alcune considerazioni prettamente linguistiche e antropologiche, analizza in una chiave che si potrebbe dire quasi "psicologica"", oltre che politica e culturale, il rapporto tra nazionalismo, cosmopolitismo e sciovinismo, e, in particolare, quello tra la civiltà occidentale - ""romanogermanica"", secondo la definizione dell'Autore - e le civiltà del resto del mondo, auspicandone un ""riscatto dalla schiavitù spirituale""."