Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
VOLUME1. Come sempre originale e acutissimo, in questo volume Bruno Zevi mette sotto la sua lente d’ingrandimento i vizi, i difetti, i caratteri e le perversioni ideologiche dell’architettura italiana. Avvalendosi di un’ampia antologia di scritti sull’urbanistica e sull’architettura di grandi autori, non solo specialisti (Croce, Argan, Giedion, Mumford, Dewey, Berenson, Bettini, Paci, Arnheim, Adorno, Eisenman, Lynch, Eco), Zevi rileva i problemi della periodizzazione, dei termini, dei criteri storiografici: strumenti indispensabili per lo studio e la comprensione delle principali opere architettoniche italiane, dalla Preistoria ai nostri giorni. Su queste basi solide la sua Controstoria compie un vertiginoso giro del mondo, per poi ricostruire la storia dell’ambiente e degli assetti territoriali paesaggistici e cittadini in Italia, dal Paleolitico alla dimensione metropolitana, e dare corpo a una straordinaria enciclopedia degli insediamenti urbani nel nostro Paese. VOLUME 2. Stabiliti nel primo volume i criteri metodologici sui quali impostare una controstoria, in questo libro Bruno Zevi mette in atto l’invito di Walter Benjamin a «passare a contropelo la Storia», sostenendo energicamente, dalla Preistoria ai nostri giorni, quelli che sono di volta in volta i portatori dell’innovazione spaziale ed espressiva, rivolgendo per contro i suoi strali su coloro che hanno frenato lo sviluppo della libertà in architettura, come se avesse entrambe le categorie fra le mani. Fermamen