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Candidato al Premio Strega 2018 - Finalista al POP, Premio Opera Prima 2018. - Finalista Premio Letterario nazionale Chianti 32ma edizione.rnCon una lingua che analizza, immagina e riflette,rnche mescola Eta Beta alla Bibbia e The O.C. e Lostrna Proust e Peter Schlemihl, Carlo Carabba medita sul casorne il destino, il lutto e la crescita, e racconta quandornfinisce la giovinezza, perché si diventa adulti, e comernrestiamo vivi, nonostante il dolore nostro, e soprattutto,rnnonostante il dolore degli altri. rnrn«Un poeta si riconosce dalla voce,rne Carlo Carabba una voce ce l’ha» - rnRaffaele La Capria, Corriere della Serarnrn«Avevo saputo dell’incidente il giornornin cui la neve, tornando a cadere,rnaveva chiuso i conti con la mia infanzia.rnCome potevo pensare al funeralerndella migliore amica della giovinezzarnavvenuto mentre firmando il mio primorncontratto di lavoro entravo nell’etàrnadulta, senza attribuire alla coincidenzarnun valore simbolico? Ma come potevornmeditare su qualcosa di astratto comernil simbolo e l’allegoria di fronte alla morterndella mia migliore amica?»rnrnrnSono due le coincidenze da cui muove questa storia.rnQuella tra la caduta della neve su Roma, dopo piùrndi vent’anni di attesa, e la scoperta che una giovane donna,rnMascia, è in coma. E quella tra il funerale di Mascia,rnuna decina di giorni più tardi, e la firma di un contrattorndi lavoro.rnSe la prima neve della vita del protagonista di questarnstoria, scesa sulla sua città quando era bambino, av