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L'ateismo del professor Renato Testa non è recente, ma nacque addirittura durante l'adolescenza, per di più - ironia della sorte - in una scuola salesiana, mettendo poi solide radici grazie ai successivi studi storico-filosofici, quando l'autore si rese conto che "Dio è morto"". Ecco perché, una volta in pensione, l'autore ha messo per iscritto il suo pensiero ateo in questo libro, tanto ponderoso quanto scorrevole, brioso e ricco di ironia. Ne ""La malafede"", Renato Testa disseziona il cristianesimo e le sue scritture, sviscerandone assurdità e fallacie, per giungere alla conclusione che oggi essere cristiani non è più solo (per dirla con Odifreddi) impossibile, ma addirittura indecente."