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Ciascuna delle otto Beatitudini nella versione dell'evangelista Matteo (5,1-10) è argomento degli otto capitoli che compongono questo agile testo di A. Battisti. Il passo evangelico delle Beatitudini è uno dei più celebri del Vangelo e con esso Gesù apre l'altrettanto famoso Discorso della montagna, discorso definito dall'autore come "il più rivoluzionario della storia, l'eterna inquietudine di tutta l'etica cristiana"". E prosegue: ""Nelle Beatitudini Gesù non solo ci fa sentire la sua voce, ma ci rivela anche il suo volto, il suo autoritratto. Egli non ha voluto essere ritratto da pittori o da scultori del suo tempo. Ma ci ha lasciato nelle Beatitudini il suo ritratto, la sua fotografia. Gli evangelisti Matteo e Luca, in due bozzetti, ci hanno lasciato i tratti del suo volto nel Vangelo. Gesù nel Vangelo ci dice: 'Io ho trovato così la mia felicità, la mia beatitudine. Beati voi se anche voi la troverete'... Le Beatitudini sono state la ""carta di identità"" di Cristo. Così sono la ""carta di identità"" del cristiano. Solo se tu vivi le Beatitudini, la tua ""carta di identità"" è autentica; altrimenti è falsa"". I poveri in spirito, gli afflitti, i miti, quelli che hanno fame e sete della giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati per causa della giustizia, vengono dunque a rappresentare come i vari tratti del volto di Gesù e danno materia all'autore per approfondire i vari temi proclamati nelle Beatitudini nell'ottica evangelica: ci