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Dirigendo unrncoro di voci esilaranti e di situazioni pirotecniche, Pino Imperatore sirnconferma un maestro dell’umorismo, quello che unisce l’allegria e l’amarezza,rncompiendo il grande miracolo di farci ridere delle nostre stesse debolezze ernassurdità.rnrn«Con dialoghi irresistibili, colpi di scena e messaggi di grande valore etico, mostra gli aspetti più cafoni e ridicoli della criminalità, rispolvera la grande tradizione comica napoletana e fa ridere e riflettere.» - la Repubblicarn«La Napoli di Pino Imperatore è una città viva e vibrante. Bella tanto quanto l’originale.» - La StamparnrnrnTonino Esposito ci prova, a seguire le orme del padre, defunto boss del rione Sanità,rne a diventare un criminale come si deve. Ma per quella vita ci vuole stoffa, ernlui quella stoffa proprio non ce l’ha. Goffo, ingenuo, nullafacente ernperseguitato dalla sfortuna, sembra incapace di combinarne una buona. Canzonatorndalla moglie, dai quattro figli, dai suoceri, dalla domestica ucraina e persinornda due iguane e da un coniglietto, è la pecora nera della famiglia e ilrndelinquente più maldestro nella storia della camorra.Quando anchern’O Capitano, lo spirito di unrnufficiale spagnolo che gli parla mediante un teschio presente nel cimiterorndelle Fontanelle, si rifiuta di dare ancora ascolto ai suoi lamenti e lo incitarna darsi finalmente una mossa, Tonino capisce di aver toccato il fondo. Decidernperciò di cambiare strada e di cercarsi, per la prima volta in quarantacinquernanni, un lavo