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In un'epoca in cui si ha sempre più fretta di liquidare le domande che tengono viva l'intelligenza, l'auspicio è che percorrere alcuni sentieri in terra giapponese possa risvegliare il gusto della sorpresa e della scoperta; che possa animare la passione dell'imprevisto, dell'abbondanza e della pluralità dei sensi.rnrnNella sua effettiva lontananza, ancora solo in parte ridotta dai moderni mezzi di comunicazione, il Giappone da sempre riveste agli occhi del lettore, spettatore o viaggiatore occidentale il ruolo di alterità fascinosa e irriducibile, spesso tradotta in un esotismo tanto amichevole quanto semplificatorio. Complici una lingua complessa, una storia per larga parte sconosciuta se non agli studiosi, e una creatività intellettuale tanto effervescente quanto a volte enigmatica, il Giappone finisce così col rappresentare, e oggi più che mai, una sorta di fuga spirituale in un elegante stereotipo. A questa comprensibile ma ingiusta banalizzazione intende rispondere questo libro, procedendo per coppie oppositive che danno conto certo non di tutti, ma di alcuni aspetti fondativi della mentalità e cultura giapponesi, specie laddove essi producono risultati, comportamenti, oggetti e relazioni radicalmente diversi dai nostri. Osservare perciò come la cultura giapponese affronta e risolve, nella vita quotidiana come nell’arte, la dialettica tra Tradizione/Modernità, Singolo/Società, Naturale/Artificiale, Diritto/Rovescio, Forma/Sostanza non ha dunque l’ambizione di spiegare in