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La storia di un ragazzo con un grande sogno a quattro ruote.rnCi sono imprenditori che si sforzano di trovare un’idea geniale per cambiare le sorti di un settore, ma ci sono anche uomini che, giovanissimi, s’innamorano di un sogno e fanno di tutto per realizzarlo.rnRomano Artioli, fondatore di Autexpò, è un imprenditore che ha inseguito il deside¬rio di far rinascere una delle più prestigio¬se marche automobilistiche del mondo, la Bugatti. E, con passione e dedizione, ha rag¬giunto questo obiettivo.rnMantovano per nascita, bolzanino d’a¬dozione, l’autore, poco più che diciottenne, apre il suo primo centro d’assistenza auto, ac¬quista un banco prova idraulico e inizia a re¬visionare i motori dimostrando da subito una grande abilità. Crea concessionarie, importa auto, diventa presidente dell’Automobile club locale. Capisce che le macchine si vendono se c’è assistenza adeguata, così convince Enzo Ferrari a lasciargli la gestione del marchio non solo nel Triveneto, ma in Germania me¬ridionale. rnDopo anni di esperienze in giro per il mondo, arriva il momento di realizzare il suo sogno da bambino: incanta il governo francese e si fa cedere il marchio Bugatti. Poi, per potenziare l’attività, acquisisce anche il gruppo Lotus. rnSiamo a metà anni Novanta e, mentre la Bugatti EB 112 viene nominata «la berlina più bella del mondo», quando tutto sembra aver preso la giusta «curva», come nel più classico dei thriller arriva il colpo di scena, subdolo e inatteso, che cambia tutto. rnTra p