Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
«Un autore che ho letto con grande piacere» - Ildefonso FalconesrnrnBerlino, 27 febbraio 1933. Alle nove di sera le straderndella città sono deserte per colpa del freddo pungente. Fino a quel momento, larnserata è identica a tante altre che segnano la fine dell’inverno tedesco. Ma inrnun attimo cambia tutto: i pompieri della città ricevono una chiamata concitata.rnDevono accorrere al Reichstag, il parlamento, perché qualcuno ha appiccato ilrnfuoco. Sulla scena, in un tempo troppo breve, giungono anche Adolf Hitler ernHermann Göring, che non perdono tempo a indicare i colpevoli dell’attentato: irncomunisti. Nell’arco di poche ore, il segretario del sempre più potente partitornnazionalsocialista chiede e ottiene lo stato di emergenza. E, nell’arco dirnpochi mesi, vince le elezioni con il 44 per cento delle preferenze. Ma chi harnordito davvero la trama dell’attentato che ha innescato la concatenazione dirneventi più tragica della storia dell’umanità? Chi era a conoscenza di questirnpiani? E chi, pur sapendo, non è intervenuto? O forse qualcuno ci ha provato?rnQualcuno che ora vive a Vienna e si guadagna da vivere come custode; qualcunornche ogni volta che esce di casa deve lasciare un capello tra lo stipite e larnmaniglia della porta d’ingresso; qualcuno che nasconde una pistola sotto alrncappotto. Qualcuno che era noto come commissario Sigfried Sauer della poliziarndi Monaco. Poche sere prima dell’incendio, Sauer è stato attirato a Berlino darnuna vecchia conoscenza, l’ispetto