Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza. Leggi di più
Nel decadente impero spagnolo degli ultimi Asburgo emerse un nuovo tipo di soldato: un miliziano di dubbia estrazione sociale, irascibile e incline al saccheggio. Come il capitano Alonso de Contreras, che narra in questo libro, con estrema cura e feroce naturalezza, le avventure della sua vita e i segreti del mestiere.rn«Una preziosa testimonianza diretta su carattere e vita dei soldati di professione nella Spagna dei Seicento.» - Arturo Pérez-Revertern"Il 1° ottobre dell'anno domini 1630, un signore prossimo alla cinquantina, che immaginiamo dall'aria truce ma in un certo modo accattivante, prese alloggio in una locanda romana dove in soli undici giorni mise per iscritto decenni di vita vagabonda e turbolenta. La sua. Tipo Jack Kerouac. Per quel ribaldo del Seicento le uniche anfetamine furono le proprie voluminose memorie. Più un'umanissima ambizione di essere ricordato dalla posterità. Alonso de Contreras - così si chiamava - ci è riuscito."" - dall'introduzione di Marco CicalarnrnÈ il 1630 quando il capitano Alonso de Contreras affida alla carta e all'inchiostro le proprie memorie militaresche (e umane). Come fecero del resto molti tra i soldati spagnoli di fanteria dell'epoca all'approssimarsi del tramonto dell'esistenza; chi per ottenere favori o riconoscimenti, chi per vanagloria o nella speranza di lasciare una traccia di sé ai posteri. Tutti o quasi accomunati da una scrittura onesta e sobria, da un lato ereditata dall'abitudine al resoconto asciutto, tipica di solda